La seconda proposta, non meno importante della prima, è quella della modifica del
sistema dei lavori pubblici e delle forniture di beni e servizi allo Stato
(vero buco nero nei conti dello Stato e fonte di tutti gli sperperi e malaffare
nella società italiana), introducendo il principio che i lavori pubblici e le
forniture pubbliche non sono attività d’impresa ma prestazioni di lavoro o di
fornitura nell’interesse supremo dello Stato (e di conseguenza di tutti noi).
La nuova normativa deve pertanto prevedere l’aggiudicazione dei lavori o
forniture senza procedure di gara, ma attraverso il sorteggio a rotazione tra
le imprese che hanno i requisiti tecnici e morali, con l’esclusione automatica
dalla gara successiva delle imprese che hanno esaurito la propria certificazione
(oggi SOA). L’introduzione di pene
molto severe per chi non completa i lavori nei tempi previsti dall’appalto
(anche pene detentive) e comunque l’esclusione a vita dalla possibilità di
partecipare ad altri lavori o forniture.
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