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venerdì 15 febbraio 2013

SOLO CON IL BUONSENSO PUO' RIPARTIRE L'ITALIA


Nasce cosi in forma spontanea e in un momento cruciale per il futuro del nostro Paese, nel perdurare della grave crisi economica, un’iniziativa popolare che si pone l’obiettivo ambizioso di porre all'attenzione del mondo politico, il sentire di moltissimi cittadini italiani che sono preoccupati del modo in cui la classe dirigente nazionale intende risolvere la crisi che ha investito la nostra nazione.
Senza il cambiamento dei sistemi legislativi vigenti e fallimentari, che hanno governato la convivenza civile in Italia, è impossibile far uscire dalla recessione il nostro paese.


Leggete le nostre proposte! Take a look!
Votate nel nostro sondaggio!
Avete domande? Volete esporre le vostre idee? Questo è il blog adatto per voi!


BUONSENSO ITALIA

Chi siamo

Buonsenso Italia è una fondazione nata dall'iniziativa di un gruppo di persone comprendenti tutte le categorie del tessuto sociale dall'operaio all'imprenditore, dal commerciante al dirigente di un’azienda. L’ obiettivo principale è trasmettere l’idea che non dobbiamo solo reclamare i nostri diritti di cittadini ma sapere qual è il nostro dovere verso i giovani e la società. Come recita un proverbio navajo: ‘il mondo non lo abbiamo in eredità dai nostri padri lo abbiamo in prestito dai nostri figli’ ed è per loro che dobbiamo lavorare per non dovergli lasciare in futuro solo terra bruciata. Stiamo attraversando un periodo molto cupo della nostra storia e non è possibile assistere passivamente a questa realtà. L’intento piuttosto è quello di unire tutte le nostri voci e crearne una sola che possa prendere piede e diffondersi in tutta la nazione. Tutto questo ricordando che non si vuole formare alcuno schieramento politico. Ognuno può e deve contribuire per poter gettare delle basi migliori su cui poter iniziare un nuovo ciclo. A tal proposito sono state elaborate in via provvisoria dieci proposte per liberare l’Italia dalla recessione:
  1. Modifica totale del sistema fiscale;
  2. Modifica del sistema degli appalti pubblici;
  3. Modifica del sistema degli ammortizzatori sociali;
  4. Modifica della normativa urbanistica;
  5. Modifica del sistema dei contributi pubblici;
  6. Modifica del sistema della ricerca universitaria;
  7. Modifica del sistema dei costi della politica e della burocrazia;
  8. Modifica del sistema delle retribuzioni dei dirigenti pubblici;
  9. Modifica del sistema degli incarichi pubblici di consulenza;
  10. Modifica del sistema del controllo del territorio.

Prospettive di riforma fiscale


La prima proposta e più importante, prevede il cambiamento radicale del sistema fiscale vigente, che ha dimostrato, (alla luce dell'enorme evasione fiscale, della esagerata necessità di forze di polizia per farlo rispettare, della esasperante difficoltà nel poterlo rispettare e del peso eccessivo delle tasse sui redditi degli italiani), il pieno e totale fallimento. Quindi viene istituito il sistema "Spendo per vivere e pago le tasse per contribuire all'esistenza dello Stato", sistema che prevede l'imposta unica per tutte le fasce di reddito, da pagarsi sulla differenza tra quanto effettivamente guadagnato nell'anno d'imposta e le spese effettivamente sostenute per poter vivere. Il nuovo sistema fiscale consentirà di giustificare tutte le spese sostenute in modo percentuale in base a delle fasce di reddito che possono essere le seguenti:

· Redditi fino a € 10.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare all'80%;
· Redditi fino a € 20.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare al 70%;
· Redditi fino a € 30.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare al 65%;
· Redditi fino a € 40.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare al 60%;
· Redditi oltre a € 40.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare al 50%.
Le spese sostenute saranno in base al luogo di produzione detraibili secondo il seguente criterio:
· Al 100% i beni prodotti nelle aree individuate dall'Europa come aree depresse;
· Al 90% i beni prodotti nel resto del territorio nazionale ed in Europa;
·  Al 50% i beni prodotti nei paesi extra-europei.
Il sistema proposto consentirà inoltre l'istituzione del "Voucher di lavoro", in modo che ogni cittadino possa liberamente lavorare senza la necessità di imbarcarsi in procedure burocratiche impossibili e vincolanti (iscrizione alla camera di commercio o di apertura di partita IVA), il voucher verrà acquistato presso l'Agenzia delle Entrate o all'INPS per un prezzo pari al 20% del valore richiesto e per massimo € 1.000,00 mensili, il 20% del costo verrà versato per il 15% sul Codice Fiscale dell'acquirente per incrementare la propria pensione e il 5% verrà trattenuto dallo Stato. Questa possibilità eliminerà tutta la microevasione frutto di tutti i piccoli lavori e prestazioni fatti in nero da una moltitudine di cittadini, dal professore all'impiegato pubblico e a tutte quelle persone che giornalmente cercano di sbarcare il lunario per tirare avanti (ore di lezioni private, piccole riparazioni fatte in casa, lavori occasionali ecc.).

Nuova normativa sui lavori pubblici


La seconda proposta, non meno importante della prima, è quella della modifica del sistema dei lavori pubblici e delle forniture di beni e servizi allo Stato (vero buco nero nei conti dello Stato e fonte di tutti gli sperperi e malaffare nella società italiana), introducendo il principio che i lavori pubblici e le forniture pubbliche non sono attività d’impresa ma prestazioni di lavoro o di fornitura nell’interesse supremo dello Stato (e di conseguenza di tutti noi). La nuova normativa deve pertanto prevedere l’aggiudicazione dei lavori o forniture senza procedure di gara, ma attraverso il sorteggio a rotazione tra le imprese che hanno i requisiti tecnici e morali, con l’esclusione automatica dalla gara successiva delle imprese che hanno esaurito la propria certificazione (oggi SOA). L’introduzione di pene molto severe per chi non completa i lavori nei tempi previsti dall’appalto (anche pene detentive) e comunque l’esclusione a vita dalla possibilità di partecipare ad altri lavori o forniture.

giovedì 14 febbraio 2013

Nuovo sistema degli ammortizzatori sociali


La terza proposta di buon senso riguarda il sistema degli ammortizzatori sociali, che in questi decenni hanno sperperato risorse ingenti, senza portare nessun vantaggio alla collettività. Chi riceve risorse dello Stato nella forma di ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità, ecc.) deve prestare la propria opera in favore della collettività, con la propria qualifica e per un numero di ore pari al contributo ricevuto.

Nuova normativa sulla gestione del territorio


La quarta proposta riguarda la gestione e la valorizzazione del territorio, che rappresenta la nostra principale risorsa. Le norme attuali fissano principi di indubbia validità ma rendono impossibile la pratica attuazione in quanto rinviano a normative superate. Le nostre proposte di buon senso sulle quali avviare un serio ed approfondito dibattito sono:
·  Istituzione dello Sportello Unico Nazionale per l'approvazione di tutti gli strumenti di pianificazione territoriale, a cui si possono rivolgere tutti gli enti che hanno competenza nella programmazione e gestione del territorio, con l'obbligo per tutti i comuni di dotarsi di un piano regolatore e di tutti i piani esecutivi;
· Comunicazione di inizio attività per tutti gli interventi edilizi, tenendo conto che i comuni, le provincie e le regioni devono dotarsi obbligatoriamente dei piani esecutivi di gestione del territorio, il professionista ha riferimenti normativi certi e quindi deve semplicemente rispettarle pena la radiazione dagli albi e sanzioni penali;
· Le risorse umane impiegate per fare le istruttorie e rilasciare permessi e nulla osta, verranno impegnate a verificare sul campo il rispetto delle norme da parte dei progettisti e dei costruttori.

Contributi e incentivi



Eliminare ogni forma di incentivo pubblico, nella forma e nei modi sino ad oggi utilizzati. Programmare un piano nazionale di sviluppo che individui i territori dove lo Stato ritiene in base alla vocazione naturale del territorio quale attività incentivare.
Ogni Regione con cadenza annuale raccoglie tutti i progetti proposti dagli imprenditori che vogliono investire sul territorio Regionale, e attraverso criteri oggettivi  legati alla solidità dell’impresa proponente , alla capacità dell’iniziativa di valorizzare le risorse locali, procederà alla erogazione dei contributi disponibili . La ripartizione verrà fatta tenendo conto inoltre della serietà dell’impresa proponente e della assoluta lontananza della stessa da ambienti mafiosi.
I contributi verranno concentrati in zone specifiche del paese con l’obiettivo di risolvere definitivamente situazioni di crisi.

Università e spese della burocrazia e della politica


Eliminazione della ricerca senza risultati e collaborazione reale con le imprese attraverso l’inserimento dei ricercatori nell'organico non dell’università ma delle imprese.













Stipendi di dirigenti e parlamentari legati alla capacità degli stessi di saper bene amministrare con un limite massimo di circa 10.000,00 € al mese (esentasse ed omni comprensivi).
Tutti gli altri incarichi di natura politica o amministrativa non potranno mai superare il 50% delle indennità dei parlamentari .

Giustizia e controllo del territorio


Riduzione concreta dei tempi processuali delle cause civili (durata massima 1 anno davanti al Giudice di Pace, 2 anni davanti al Tribunale, 1 anno davanti alla Corte d'Appello). Valorizzazione di pene alternative alla detenzione: lavori socialmente utili che siano realmente risarcitorie per chi è stato danneggiato dal reato.
Tutte le forze di polizia hanno l’obbligo di segnalare ed intervenire sul territorio nazionale per ogni violazione o danno provocato al pubblico patrimonio, senza ordine di servizio ma in maniera autonoma e obbligatoria. 

Spese per consulenze pubbliche


Affidate con il sistema del sorteggio con esclusione successiva attingendo da un elenco di personalità e professionalità notoriamente riconosciute e comunque riconoscibili dai propri curriculum. Le parcelle non potranno mai superare il 50% dello stipendio annuale di un parlamentare.

Quanto costa al giorno la camera dei deputati